Cantillon, la pietra preziosa di Bruxelles

Chi arriva ad Anderlecht senza conoscere la storia della Brasserie Cantillon, rimane a volte sorpreso ed un po’ deluso: nessun paesaggio idilliaco, nessun microclima particolare, nemmeno una brezza portatrice di freschezza. Ci si trova in un quartiere decadente e davanti a quella che sembra l’entrata di un vecchio garage, sarà il posto giusto ? viene da chiedersi .

Il dubbio porta a consultare il web, che spesso non dissipa tutte le incertezze, Cantillon è per molti ma non per tutti, tenetelo presente.

Eppure ci sono Americani e Giapponesi, Australiani e Scandinavi in attesa di entrare e lo stato di febbrile eccitazione è palpabile.

La verità è che questo non è un garage ma bensì un portale, come a Napoli per la città sotterranea o per la Cappella San Severo, da un vicolo malconcio o da un basso si accede ad una dimensione diversa dove si possono scoprire della pietre preziose nascoste, uniche ed intriganti.

Qui c’è tutta l’essenza di una storia di ostinazione e perseveranza iniziata nel 1900, ed orientata alla sopravvivenza dello stile Lambic. Questo stile è passato da una possibile estinzione dovuta al diffondersi delle lager e alla maggiore competitività dei grossi gruppi birrari, ad una rinascita che ha conquistato gli appassionati di tutto il mondo.

E’ il lento fluire del tempo che determina l’unicità del prodotto finale che esce da questo luogo, cosa può esserci di più romantico e rivoluzionario al giorno d’oggi ?

Nel birrificio, è possibile vedere le vecchie attrezzature di produzione risalenti ai primi del ‘900, la vasca di fermentazione aperta che permette al mosto di essere inoculato dal mix di lieviti selvaggi e batteri autoctoni e soprattutto è visibile la bottaia, dove l’arte e l’esperienza Cantillon fanno veramente la differenza.

E ricordatevi di non toccare le ragnatele !

Vi è anche la possibilità di partecipare a delle cotte pubbliche che vengono organizzate con una certa periodicità, si possono degustare le birre alla spina della Tap Room e comprare le bottiglie a disposizione nel negozio.

La gamma di base è formata dal Lambic puro al 100%, dalla Kriek, dove le ciliegie vengono fatte lentamente macerare nel Lambic stesso e dalla Framboise dove invece si utilizzano i lamponi.

Jean van Roy, proprietario e birraio, realizza però anche ricette che vanno oltre la tradizione ormai consolidata, come la birra speciale che viene inviata ad una selezionatissima lista di Pubs ed aperta e servita solo in occasione dell’ annuale Zwanze day in Settembre, l’evento che celebra questo storico birrificio in tutto il mondo.

Questa la lista dei locali Italiani che ospiteranno l’evento il 24 Settembre, conservatela perché è anche una lista dei migliori Pubs !

• Ma Che Siete Venuti A Fà, Roma

• Abbazia di Sherwood, Caprino Bergamasco

• LambicZoon, Milano

• The Drunken Duck, Quinto Vicentino

• Malto Gradimento, Reggio Calabria

• Birre & Mondo Crudele, Crema

• Storie di Pinte, San Lazzaro

• Mosaik Beer House, Catania

• Diorama, Firenze

“Rosé de Gambrinus” un Lambic aromatizzato ai lamponi imbottigliato nel Febbraio 2020 è il mio assaggio di oggi. Vengono utilizzati 200g di lamponi per litro, il grado alcolico è pari al 5%. Il colore è ambrato e torbido con riflessi rosa ed arancio, un bel colore. La schiuma non è persistente e rimane leggera. Al naso l’odore è pungente, si sente il fruttato ma al palato è molto sbilanciato sull’aspro, molto astringente con un finale secco, ha una piacevole frizzantezza. Sicuramente una birra interessante ma credo andasse consumata molto più giovane per apprezzare maggiormente le note fruttate. Una delle particolarità di queste birre è proprio la capacità di evolvere e cambiare nel tempo.

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